Tralasciamo per pietà, almeno per ora, le vicende societarie
che da Venerdi hanno animato la Milano rossonera e
scegliamo di dedicarci ancora una volta solo al rettangolo verde.
Un piccolo inciso però va fatto ed è la sensazione,
abbastanza netta ad onor del vero, che contrariamente a quanto detto dal
proprietario nulla sia realmente a posto ma che si sia solo ritardata la
riorganizzazione per mancanza di alternative immediate e soprattutto di fondi,
oltre ad elargire una bella sculacciata ai due dirigenti discoli per aver lavato
i panni sporchi in pubblico con l’ausilio dell’ANSA anziché tra le nuove mura
del Portello.
Ma torniamo al campo. Al gol di Castro le nubi sembravano
essere tornate scure con il solito rimpallo trasformatosi in tiro imparabile per
Gabriel (il primo della partita dopo che il Milan aveva mantenuto il possesso
palla fino a quel momento) invece i ragazzi, questa volta, hanno mantenuto la
calma e sono riusciti a non perdere il filo del gioco davanti ad un Catania fin
troppo arrendevole e rinunciatario nel primo tempo, preoccupato solo di chiudere
gli spazi anziché infierire sfruttando il possibile contraccolpo
psicologico.
Il gol di Montolivo, un gioiello,
ha ridato immediatamente morale e consentito di cercare poi il raddoppio con la
necessaria calma e lucidità, a volte troppa.
Emanuelson, seppur con qualche
difetto in appoggio, finalmente ha arato la fascia sinistra mettendo buoni
palloni in mezzo. Per la cronaca, Urby è un terzino
d’attacco, sarà forse il caso di utilizzarlo in questo modo, da guastatore,
anziché chiedergli di presidiare sull’esterno avversario?
Molto buono anche Poli come opposto sulla destra per essere
la sua prima esibizione sull’esterno dall’inizio. Nel complesso bene i due
centrali (a parte la sorpresa sul gol) con la conferma di Bonera ad alto livello.
Metacampo di sostanza ma anche con
discrete geometrie, garantite da un Montolivo tornato
ai livelli dello scorso anno e dal redivivo Nocerino per cui non si capisce
l’ostracismo dell’ultimo anno e mezzo.

Il percorso è ancora lungo, occorrono una serie di buoni
risultati e di prestazioni convincenti per tornare almeno in linea di
galleggiamento con le prime sei posizioni. Troppe volte abbiamo sperato nella
continuità che non è mai arrivata. Ma ora, approfittando dell’Avvento, possiamo
aprire le varie caselline del calendario sperando di trovarci dentro un fila di
vittorie ed una spruzzata di gioco che ci permetta di passare un Natale
discreto.
Al resto penseranno Adriano, Barbara e, si spera, il
Presidente. Fino a quando e come non è dato sapere.
Andrea Matani
Amazing Milan
Amazing Milan
Nessun commento:
Posta un commento