La gara di Sabato con il Genoa ha sancito una volta di più,
qualora ve ne fosse bisogno, che l’annata del Diavolo rischia seriamente di
diventare irrecuperabile. Ci sono annate che per loro natura partono male,
proseguono peggio e finiscono in un baratro di liquami ben al di là dei demeriti
della squadra. E’ già accaduto al Milan nelle annate bis di Sacchi e Capello. Le
rose di quelle squadre erano ben superiori a quella attuale eppure non ci fu
verso di invertire la rotta e si conclusero indecorosamente con un decimo e un
undicesimo posto. L’anno successivo però arrivò lo scudetto con
Zaccheroni.
Intendiamoci, le colpe ci sono a tutti i livelli, come
abbiamo più volte spiegato nelle scorse settimane. Ci sono da parte della
società (intesa come Berluscones), come management
(Galliani), staff tecnico e squadra ma è anche vero che non gira nulla per il
verso giusto e tutto sembra andare oltre il reale demerito. Infortuni a catena,
palloni che non entrano mentre ad altri basta entrare in area una volta (senza
nemmeno tirare) per trovare il gol.
Ripetiamo, sarebbe miope circoscrivere il tutto alla Sf..ortuna ma è altrettanto vero
che contro il Genoa si può criticare quasi tutto ma non l’impegno e la ricerca
della vittoria da parte dei giocatori. Ricordiamo prestazioni ben più
imbarazzanti quest’anno per le quali sarebbe valsa la pena scandalizzarsi (Ajax per fare un esempio o
Parma).
Come uscire da questo fossato sarà impresa impossibile anche
al miglior Houdini: non ci sono risorse per il mercato
a meno che non si venda e se si vuole vendere per incassare vuol dire
sacrificare i migliori come ha fatto la Roma in estate sperando di pescare poi
dei jolly da mettere in squadra subito pregando poi che rendano al top.
Giocatori buoni per fare la differenza subito ce ne sono? Si, ma costano cari e
chi li ha se li tiene visto che nella maggior parte dei casi stanno in club che
non hanno problemi economici e hanno obiettivi anche migliori dei nostri. Si
potrebbe puntare quindi sui giovani come si era sbandierato un anno fa (progetto
poi naufragato subito e smentito dalla campagna rafforzamento estiva) ma con la
consapevolezza che si rischia di fare come l’Arsenal o
l’Ajax, squadre che giocheranno anche bene (e sarebbe già un successo di questi
tempi) ma ad alto livello non vincono mai.
Vi è poi la questione, annosa, dell’allenatore. Puntare su un
emergente è sempre stata la soluzione preferita da via Turati (ora Portello) ma
espone al rischio delle bruciature, mentre per prendere un top trainer occorrono
convincenti argomenti monetari che, come già detto, non sembrano essere
disponibili se non telefonando a Zio Paperone.
L’unica speranza, è che Berlusconi (quello vero) scelga di
persona il successore di Allegri, se ne innamori, e finanzi una buona (almeno
buona, non grande) campagna rafforzamento per metterlo nelle condizioni di non
sfigurare. E’ sempre successo cosi e la storia potrebbe ripetersi. Un allenatore
inviso dal proprietario creerebbe invece l’ennesima caccia al capro espiatorio
appena le cose dovessero mettersi male.
Infine, se si punta all’autofinanziamento, bisogna scegliere
qualcuno che valorizzi il parco giocatori attuale invece di deprimerlo, per
poter successivamente rivendere a peso d’oro e investire per rafforzare dove è
necessario sapendo, anche in questo caso, che la strada sarà lunga e
tortuosa.
Ogni altro commento, oggi, appare superfluo dopo la pochezza
vista da Agosto ad oggi. Sarebbe poi bello sapere dove sono finiti tutti coloro
che due anni fa fischiavano Seedorf e tutti i
vecchiotti del gruppo storico e ora vedono “sfrecciare” Muntari, Costant e Zapata. Complimenti a tutti, ma veramente a
tutti.
Andrea Matani
AmazingMilan
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